Il Pesce mai visto – Operetta piscatoria di pescatrici e pescatori
“IL PESCE MAI VISTO, Operetta piscatoria di pescatrici e pescatori” è una pièce teatrale di Antonella Barina, con Roberto Milani (Narrante del ‘Lamento dei pescatori’) che ne ha curato la mise en espace, Manuela Muffatto (Marina), Alessandro Esposito (Vettor), Vittorio Lora (Nane), Camilla Grandi (Marieta) e la cantante Monica Giori che ha musicato e canta brani del testo. Tecnico audiovideo Gianluigi Bergamo. Lo spettacolo è presentato dall’Associazione Culturale L@ Rete presso Palazzo Trevisan degli Ulivi, Campo Sant’Agnese 810, alle Zattere, sede del Consolato di Svizzera a Venezia.
Doppio appuntamento, 8 febbraio 2024 (Giovedì Grasso), alle ore 18:00 e alle ore 20:30.
Ingresso gratuito fino ad esaurimento posti.
Nella Venezia del ‘500, sugli scogli di Sant’Erasmo, in laguna, viene pescato un pesce che non corrisponde ad alcuna specie conosciuta. La sua forma è talmente strana che la notizia si diffonde in un battibaleno e porta scompiglio in città. Le sorti del misterioso pesce e della quiete cittadina dipendono da una serie di fattori che vedono protagonisti una coppia di pescatori, Marina e Vettor. Non mancherà, come nelle sette precedenti commedie carnevalizie, l’intervento di una deità femminile quale Dea ex machina.
Il soggetto è tratto dal racconto “Il pesce mai visto” (1980) di Barina, pubblicato nel 1980 in rivista, tra i “Racconti del Nordest” nel 2016 e nella recente raccolta “Di notte a Venezia. 24 racconti tra mito e leggenda” scritta con Daniela Zamburlin. Per il Carnevale di quest’anno il soggetto è stato sviluppato dall’autrice in una drammaturgia di parlata circumlagunare abbinata ad un suo adattamento di un prezioso poemetto anonimo cinquecentesco, il “Lamento dei pescatori veneziani”.
Tra le ascendenze letterarie relative al protagonista Vettor, migrante di ritorno a Venezia, le avventure del cinquecentesco personaggio di Agnolo – sorta di Marco Polo del tempo – con i suoi viaggi nel Mediterraneo. La pescatrice Marina è invece un omaggio alla memoria delle donne che dalle isole portavano il pesce al mercato di Rialto eccellendo nella voga, il che le ha rese tra l’altro regatanti che, come la famosa Maria Boscola, vincevano una regata dopo l’altra in Canal Grande. Quanto alla dea delle acque che si svelerà alla fine, a lei è dedicata tutta la commedia.