Piazza San Marco si prepara ad accogliere la lunga storia popolare delle maschere della tradizione carnevalesca regionale, che hanno reso celebre l’Italia in tutto il mondo. Per “Ad Oriente. Il mirabolante viaggio di Marco Polo”, lunedì 12 febbraio, dalle ore 15, nel cuore di Venezia sfileranno i costumi tipici di otto regioni italiane, dal Piemonte alla Sicilia, dal Veneto alla Sardegna, passando per Marche, Basilicata, Puglia e Calabria, in un viaggio da nord a sud alla scoperta dei “Carnevali della tradizione”, individuati dall’Unione Nazionale Pro Loco d’Italia.
La presentazione dell’iniziativa è avvenuta oggi in occasione del convegno “Le maschere antropologiche d’Italia”, a Palazzo Ducale, che ha visto come relatori, tra gli altri, il presidente e il vicepresidente dell’Unpli, Antonino La Spina e Fernando Tomasello.
“Le maschere della tradizione rappresentano non solo l’essenza del Carnevale, ma anche il tessuto stesso della nostra identità nazionale: sono custodi di storie millenarie e portatrici di tradizioni secolari, giungono nella nostra incantevole laguna da ogni angolo del nostro Paese, dalla Puglia alla Sicilia, dal Piemonte alla Sardegna – afferma l’assessore alla Promozione del territorio del Comune di Venezia, Paola Mar – Il Carnevale in Piazza San Marco si trasforma in un ponte tra passato e presente, tra le generazioni che ci hanno preceduto e quelle che verranno. L’Unione Nazionale Pro Loco d’Italia, con le sue 6300 associazioni e i suoi 600mila volontari, rappresenta un faro nella salvaguardia e nella promozione del nostro patrimonio culturale”.
“I Carnevali regionali sono un tassello fondamentale per la valorizzazione dei patrimoni immateriali culturali di cui sono ricchi i nostri territori – aggiunge il consigliere delegato alla Tutela delle tradizioni Giovanni Giusto – in Piazza San Marco, ormai da anni, insieme all’Unpli offriamo al pubblico un approccio diverso al Carnevale, nell’ottica di riscoprire l’identità dei luoghi e rievocando tradizioni e riti antichi che affondano le radici nella storia di questo nostro variegato paese. Per questo ritengo fondamentale mettere in rilievo questa forma di aggregazione che va ben oltre il semplice divertimento ma significa condividere le nostre storie”.
Dodici i gruppi selezionati, con oltre duecento figuranti, legati dal comune denominatore di esibizioni che si tramandano da generazioni o emanano un legame storico con l’identità del territorio, giungeranno lunedì 12 febbraio da diverse regioni d’Italia ampliando l’offerta del Carnevale di Venezia. Un evento che coniuga la magia del momento più spensierato dell’anno con il patrimonio culturale immateriale delle manifestazioni antiche, ancestrali, che rimandano ai miti e alla tradizione.
“Sono lieto che si confermi questa collaborazione con l’Unpli, che arricchisce di contenuti anche questa edizione del Carnevale di Venezia, da sempre aperto alla valorizzazione delle diverse espressioni delle tradizioni popolari italiane – spiega Piero Rosa Salva, amministratore unico di Vela spa – il Carnevale non è solo un momento di divertimento, ma è una straordinaria forma di promozione culturale e turistica grazie all’unione delle varie espressioni territoriali che esprimono ciascuna le proprie tradizioni”.
La partecipazione dei Carnevali della tradizione si inserisce nel generale palinsesto di spettacoli diffusi e di altri gruppi carnevalizi in Piazza San Marco e nei teatrini del Venice Carnival Street Show, coordinati da Massimo Andreoli, che sono il cuore del carnevale diffuso. Dalla Puglia, arriveranno le maschere tipiche “Domino” e l’ “Omene Curte”, simboli del Carnevale Sammichelino di Bari: il primo una maschera elegante e misteriosa che ha ispirato opere liriche, comiche e drammatiche, il secondo una maschera creata dalla povera gente che, non potendo spendere soldi nel fare abiti adatti allo scopo, la creò con gli abiti di campagna di uso giornaliero nelle famiglie. La regione Basilicata porta la sua storia con il Carnevale Teanese, con la rappresentazione in chiave onirica della vita del paese e dei suoi abitanti: tra i personaggi, il pezzente, il portafortuna, e l’Urs. Dalla Calabria arriverà, invece, la maschera più rappresentativa della commedia dell’arte della regione, il Giangurgolo, con il suo naso enorme e la spada lungo il fianco, vestito a righe gialle e rosse che, oltre a riprodurre i colori del Regno di Aragona, rappresentano Catanzaro.
Con la sfilata dei Moccoli, delle vere e proprie opere d’arte prodotte con canne ancora verdi e decorate con carta velina, si farà riconoscere il Carnevale Castignanese delle Marche, mentre la Sardegna parteciperà con i tipici Mamuthones e Issohadores, entrambi provenienti da Mamoiada. In rappresentanza del Veneto sfileranno in Piazza San Marco le maschere lignee legate alla tradizione dolomitica e alle leggende del territorio bellunese, insieme al Carnevale di Malo e il suo Ciaci, un clown che per un mese veste i panni del sindaco del paese, e alla coppia carnevalesca Conte Radex Von Kraut e Giuditta Dei Gnoc di Pastrengo. Con Cartoline di Sicilia, ossia un abito su cui vengono affisse le foto dei borghi più caratteristici del territorio, e Souvenir di Venezia, una maschera che strizza l’occhio alla città lagunare, si presenterà il paese di Misterbianco, in Sicilia. La regione Piemonte, invece, porterà sul palco di Piazza San Marco le maschere tipiche di Agnona, il Bataru e la Maribela, e di Borgosesia, il Peru Magunella e Gin Fiammàa.
L’Unione Nazionale Pro Loco d’Italia (Unpli) con 6300 associazioni Pro Loco iscritte costituisce l’unico punto di riferimento a livello nazionale di queste associazioni (la prima è nata nel 1881) che vantano un totale di circa 600mila volontari. Grazie all’accredito UNESCO come consulente del Comitato intergovernativo previsto per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale e alla proficua e costante azione avviata su più ambiti, dai progetti alle iniziative editoriali, l’Unpli ha consolidato il suo ruolo di salvaguardia e tutela del patrimonio culturale, diventando riferimento istituzionale. In tutto il mondo sono 217 le organizzazioni accreditate.