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C’è la Cina, ma anche la Mongolia, c’è il Katai e gli elementi che richiamano le culture che Marco Polo ha incrociato nel suo lungo viaggio verso l’Oriente. Sono questi i temi richiamati dall’abito disegnato da Francesco Briggi dell’Atelier Pietro Longhi che oggi Silvia Zecchin, 20 anni, di Noale, Maria dell’Anno 2024, ha sfoggiato per la sua passerella in Canal Grande e Piazza San Marco.
Studentessa di Scienze Politiche e classiche all’Università di Padova e istruttrice di ginnastica ritmica ai bambini, è rimasta senza parole quando, lunedì sera, è stata proclamata Maria dell’Anno 2024 al Gran Gala delle Sale Apollinee del Teatro La Fenice. Ancora prima di vincere, ha raccontato in seguito Silvia, partecipare al concorso ed essere Maria le ha insegnato l’importanza di ogni piccolo gesto, della gentilezza, di essere più sicura di sé: degli insegnamenti che rimarranno per lei indelebili e che porterà con sé anche durante gli impegni che la vedranno protagonista per il resto dell’anno.
E oggi, come da tradizione, il primo di una lunga serie di appuntamenti: la passerella e la presentazione ufficiale al pubblico del Carnevale di Venezia, nell’ultimo giorno di Carnevale.
Alla Maria dell’Anno si sono unite anche Iolanda Gajon, 18 anni di Marghera, studentessa in Scienze umane allo Stefanini, eletta Maria del Gazzettino, espressione del voto dei lettori dello storico quotidiano, e le altre 10 ragazze compagne di viaggio durante gli appuntamenti del Carnevale.
Tante sono state le emozioni del primo giorno di Silvia Zecchin come Maria dell’Anno: prima con il rito della vestizione del costume personalizzato da Briggi e, quindi, diventando assoluta protagonista del corteo in Canal Grande e del primo bagno di folla in Piazza San Marco.
Splendente nel suo costume di Maria dell’Anno, Silvia Zecchin ha vissuto così questa esperienza unica nel suo genere: “Ieri sera ho scaricato tutta la tensione con lacrime di gioia. Sono molto fiera di essere stata scelta come rappresentante di questa rievocazione. Quando ho scoperto il tema del Carnevale e la dedica a Marco Polo ne sono stata entusiasta e ho deciso di iscrivermi alla selezione perché fin da quando ero piccola mi dicevano che dai miei tratti somatici sembro orientale”.
Un abito di grande effetto quello pensato e realizzato da Francesco Briggi dell’Atelier Pietro Longhi: “Imperatrice orientale” il titolo dato al costume, che raccoglie elementi delle diverse culture e società toccate con mano da Marco Polo nel suo lungo viaggio verso Est. La presenza cinese è preponderante dal punto di vista estetico, con maniche ampie a kimono, ma raccoglie anche particolari e decorazioni che richiamano le steppe della Mongolia, come il collo di pelliccia, oltre che dei pannelli tradizionali del Katai. Blu, rosso, rosso lacca i colori del costume indossato dalla giovane “Maria”, con decorazioni floreali e geometriche. A corredare il tutto, una stoffa che presenta la stampa dei dettagli degli imperatori e un’acconciatura che richiama i simboli cinese e mongoli.

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