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Lo sapete cosa sono i sestieri di Venezia? Alcuni potrebbero rispondere i quartieri della città. Ma è un grande errore! I sestieri sono qualcosa di molto più profondo, e molto più importante per i Veneziani.

Partiamo dalle cose basilari. I sestieri sono sette: San Marco, Castello, Cannaregio, San Polo, Santa Croce, Dorsoduro e Giudecca.

 


 

In altre grandi città  quartieri hanno anche delle differenze culturali e sociali tra di loro, ma la divisione è, sostanzialmente, cartografica e niente più.

I sestieri di Venezia invece, almeno fino a metà del secolo scorso, avevano tra di loro delle profonde ed evidenti differenze sociali, economiche e politiche, a tal punto che gli esperti più volte li hanno definiti “Villaggi urbani”.

 

Castello (col suo immenso complesso quale era l’Arsenale) e Cannaregio sono da sempre i quartieri più popolari e “proletari”, abitati dai ceti più poveri e abbienti.

Dorsoduro e la Giudecca, per la loro posizione tradizionale, erano i quartieri portuali e degli scaricatori. Anche queste zone non erano famose per gli ingenti capitali dei loro abitanti.

San Polo invece già in tempi antichi era il quartiere commerciale, dove si poteva fare affari, poiché la Serenissima vi aveva adibito gli alloggi dei cittadini non Veneziani.

Santa Croce non ebbe mai particolare rilevanza nella città storica, almeno finché non vennero costruite le banchine dello scalo marittimo, nel tardo ottocento.

E infine San Marco, che porta il nome del patrono, un onore non da poco, è il cuore politico della città. Sede dei luoghi di potere e di rappresentanza (Palazzo Ducale, la Basilica di San Marco con le reliquie e la Piazza, i Piombi) dalla fondazione della città il patriziato e i più ricchi nobili abitavano i palazzi sul Canal Grande.

 


 

Finiscono qui le differenze? No. Sapete, i confini dei Sestieri non erano solo sulla carta. Sebbene non ci fossero muri, i confini per gli abitanti erano estremamente sentiti. Non era una cosa rara che in tempi passati molte persone nascessero, vivessero e morissero nel loro sestiere, senza mai spostarsi o uscire dai loro confini per tutta la vita. I Veneziani avevano un radicamento nel territorio molto forte, talmente forte che nel 1848 (durante i moti rivoluzionari di tutta Europa), quando scoppiarono le rivolte pure a Venezia (al tempo sotto il dominio austriaco), ciò che allarmò di più le autorità non fu la folla che si era raggruppata in piazza San Marco, bensì il fatto che la maggioranze di questa fosse composta da persone di Castello e Cannaregio, ovvero il fatto che molte persone avessero deciso di uscire dal loro piccolo universo e spostarsi nel sestiere, lontano e vicinissimo allo stesso tempo, di San Marco.

Tra i sestieri ovviamente c’era un aspra rivalità. Sentirete tanti anziani raccontare storie di donne di Castello che, avendo trovato marito, avevano dovuto trasferirsi a Cannaregio e ne avevano sofferto tantissimo, piangendo e opponendosi in ogni modo. Tanti vi racconteranno anche che queste donne, dopo pochi anni distanti dal loro sestiere natale, sono morte di crepacuore. Una storia molto popolare, affascinante e romantica, forse non sempre vera, ma che ha certamente un fondo di verità nascosta.

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