PROGRAMMA CULTURALE DEL CARNEVALE DI VENEZIA 2019 “TUTTA COLPA DELLA LUNA”
35 spettacoli unici prodotti da oltre 20 istituzioni cittadine
Il Carnevale di Venezia torna a essere, con il suo programma culturale, fucina di creatività e produzione artistica generata dalla vitale comunità delle istituzioni culturali, dell’associazionismo e degli artisti che ruotano intorno alla città lagunare. Diciotto giorni di appuntamenti, a copertura dell’intero periodo della manifestazione, dal 16 febbraio al 5 marzo, e una proposta distribuita tra centro storico e terraferma. Il palinsesto degli eventi è stato presentato oggi, 20 febbraio 2019, presso le Sale Apollinee del Teatro La Fenice di Venezia. Sono interventi Paola Mar, Assessore al Turismo del Comune di Venezia, Piero Rosa Salva, Amministratore Unico di vela Spa e Stefano Karadjov, curatore artistico del programma culturale del Carnevale di Venezia 2019.
In questo palinsesto 35 spettacoli unici prodotti da oltre 20 istituzioni cittadine. Pièce teatrali, concerti, proiezioni cinematografiche, mostre, visite guidate, laboratori e attività ludico didattiche per bambini. Teatro di palazzo, performance, installazioni ed eventi che danno senso alla festa declinando il tema scelto per l’edizione del Carnevale, l’omaggio alla Luna nel cinquantennale dell’allunaggio, e in generale approfondiscono il rapporto inestricabile tra il Carnevale, Venezia e la sua cultura diffusa e stratificata nei secoli.
Progetti originali e creati ad hoc nei, e con, i cenacoli culturali cittadini, co-promossi da Vela e sostenuti dal Comune di Venezia, per offrire ogni giorno numerosi appuntamenti, quasi tutti gratuiti o a prezzi estremamente popolari.
L’invito è rivolto ai cittadini veneziani, oltre che ai turisti, per riappropriarsi dei luoghi e farsi sedurre dalle storie che sono state costruite per animare il palinsesto culturale della festa.
A Palazzo Ducale, nella sala del Piovego, Alberto Toso Fei traccerà un grande affresco divulgativo della presenza astrologica, astrale e degli elementi lunari nelle architetture e nei manufatti mobili e immobili veneziani, per collegare il tema del Carnevale alle tantissime persistenze veneziane. (20 febbraio)
Al Santuario di Santa Lucia, un’originale installazione curata da Gianmatteo Caputo metterà in relazione le opere dell’artista contemporaneo Gianni Turin con il tema del volto, della maschera e del sacro, traendo ispirazione dal martirio della Santa e contestualizzando, in modo raffinato e non banale, il tema profano del Carnevale con il concetto della visione, elemento dai forti tratti di spiritualità (dal 16 febbraio).
All’Ateneo Veneto, una vera e propria mini stagione carnevalesca, con tre appuntamenti originali. Cantata della luna, una lezione musicale ricca di citazioni, a cura di Luca Scarlini, con proiezioni e voce intorno all’immagine della luna tra arte, letteratura e musica, tra passato e presente (lunedì 4 marzo). La luna (e i lunatici). Visti dalla casa della poesia, una performance tra testi classici, testi contemporanei, sia poetici sia musicali, come voci che cantano e come concerto classico (martedì 26 febbraio). E infine il recital pianistico a quattro mani sullo stravinskiano Petrouchka dedicato al Carnevale russo, a cura dell’Associazione Musica Venezia (28 febbraio).
Altrettanto originale il palinsesto carnascialesco allestito insieme ai Musei Civici veneziani, con cinque diversi eventi in altrettante sedi. Al Padiglione delle navi del Museo Navale, Giro d’acqua, uno concerto che racconta Venezia, una Venezia antica che si può ritrovare ormai solo nelle canzoni popolari (sabato 23 e giovedì 28 febbraio). Nella chiesetta di Palazzo Ducale verrà messo in scena Cyrano – da Venezia alla luna, uno spettacolo curato da Alessandro Bressanello per i bambini (sabato 2 e martedì 5 marzo). Infine al Museo Correr, a cura della sezione didattica dei Musei civici, Galileo e gli altri: viaggio straordinario tra volumi antichi, astrolabi e sestanti consentirà ai partecipanti di avere accesso a preziosi esemplari di volumi scientifici antichi, astrolabi in metallo, globi di Coronelli e altre autentiche rarità, risalenti alla metà del ‘500 (domenica 17 e giovedì 28 febbraio). A Ca’ Rezzonico, prendendo ispirazione dai quadri di Pietro Longhi, i bambini potranno costruirsi un abito su misura con cartone, stoffe altri materiali, da indossare “a una dimensione” (24 febbraio). Infine, Casa Goldoni presenta un Florindo dei giorni nostri che si fa trasportare nell’incubo vorticoso del vizio del gioco, sprofondando in una via senza ritorno, dove la redenzione è promessa, mai mantenuta (mercoledì 27 febbraio, giovedì 28 febbraio e venerdì 1 marzo).
Alla Fabbrica del Vedere sarà possibile ampliare le proprie conoscenze sulla “visione” a Venezia con una mostra documentaria di mappe, fotografie e panorami lunari curata dall’Archivio storico Carlo Montanaro, dedicata alle foto dallo spazio delle ultime missioni della Nasa sulla Luna (dal 16 febbraio).
Alla Fondazione Querini Stampalia, due straordinarie proiezioni di cinema delle origini, musicate dal vivo al pianoforte: una prima veneziana della versione restaurata di La donna nella luna di Fritz Lang (sabato 2 marzo) e una seconda proiezione, su Alla luna! Alla luna! sul tema della luna da Georges Méliès in poi (venerdì 1 marzo). E, in collaborazione con la Biblioteca della Fondazione Querini, un avvincente e unico percorso spettacolo tra testi, documenti e oggetti “astronomici e astrologici” della collezione, drammatizzato e divulgativo (domenica 3 marzo).
Il Palazzetto Bru Zane sarà eccezionalmente aperto al pubblico per un’intera settimana di visite guidate gratuite in varie lingue (da giovedì 21 a giovedì 28 febbraio), e metterà in scena lo spettacolo Parigini/Parigine, dai toni frizzanti: un tuffo nell’autoderisione della Parigi dell’Ottocento, popolata di dame troppo impegnate ad autocompiacersi e di ridicoli bellimbusti troppo sicuri del proprio fascino (sabato 23 e domenica 24 febbraio).
La musica è protagonista a Palazzo Labia, con Au clair de la lune, recital pianistico di Letizia Michielon con l’esecuzione di opere comprendenti notturni, mazurche e valzer (giovedì 28 febbraio e venerdì 1 marzo).
L’originale commedia di taglio goldoniano, in versi, La Commedia dei Murazzi. El Mose ai tempi di Goldoni di Antonella Barina va in scena a Palazzo Trevisan degli Ulivi, sede della Fondazione Pro Helvetia (28 febbraio).
Imperdibile come in ogni edizione del Carnevale culturale (questa è la nona), sarà la mostra documentaria curata dall’Archivio di Stato di Venezia, presso la sede dei Frari, dal titolo: E quindi riuscimmo a riveder le stelle. Le carte dell’Archivio di Stato di Venezia raccontano. Il progetto esalta con documenti mai usciti dai faldoni il rapporto tra la Serenissima e lo studio degli astri, la tecnologia e i brevetti connessi all’ottica, il registro delle scoperte e la presenza degli scienziati del cielo a Venezia (dal 23 febbraio).
Allo Spazio Badoer della Scuola Grande di San Giovanni Evangelista sarà presentata invece una mostra di maschere – Dalla commedia dell’arte al naso rosso – realizzate dall’artista Giorgio De Marchi e animata dal “teatro di maschera” a cura di Nora Fuser (dal 23 febbraio).
Al Teatrino Groggia, La luna di Buzzati, un adattamento per il Carnevale di Sola in casa, con Michela Mocchiutti per la regia di Mauro Avogadro, dove magia e stregoneria incrociano le fasi lunari e rendono possibile una narrazione tra esoterismo e istinto animalesco, per la penna di uno dei grandi interpreti del realismo magico del Novecento italiano (sabato 2 marzo).
Alla Peggy Guggenheim Collection tutti i giorni visite gratuite in italiano o in inglese dedicate alla scoperta delle opere d’arte ispirate dallo sguardo originale e inedito degli artisti al tema della luna, degli astri (tutti i giorni) e dei pianeti e laboratori gratuiti per bambini dai 4 ai 10 anni (tre domeniche delle settimane del Carnevale).
Alla Scuola Grande di San Giovanni Evangelista una versione de Il Barbiere di Siviglia realizzato dall’orchestra, coro e solisti dell’Associazione Musicale “Ermanno Wolf-Ferrari”, accessibile anche a un pubblico di giovanissimi (domenica 24 febbraio). Sempre alla Scuola Grande di San Giovanni, una originale interpretazione de Le Sacre du printemps di Igor Stravinsky che prevede, durante l’esecuzione al pianoforte a quattro mani di Anna e Ezio Lazzarini, un’inedita regia che rivisita in chiave attuale le tematiche originali del capolavoro del 1913 (domenica 3 e lunedì 4 marzo)
Al Centro Culturale Candiani sarà allestito E pur si muove, spettacolo di teatro d’attore per bambini e ragazzi della Compagnia romana Le Maschere, che con il linguaggio della commedia dell’arte mette in scena i grandi traguardi scientifici astronomici della rivoluzione scientifica, con Galilei e Keplero in un insolito dialogo che avrà Arlecchino quale principale messaggero (domenica 24 febbraio). Sempre al Centro Candiani, spettacolo per un pubblico più maturo intorno ai temi della celebre figura di Lilith: La luna nera, una performance che mescola narrazione, poesia e musica (martedì 26 e mercoledì 27 febbario).
Lo spettacolo Don Chisciotte, tragicommedia dell’arte, che unisce Commedia dell’arte e epica letteraria universale, proposto dal Teatro Stabile del Veneto, andrà invece al Centro Culturale Canevon di Malcontenta (24 febbraio), all’auditorium dell’M9 di Mestre (martedì 26 febbraio), al “Luigi Sbrogiò” di Favaro Veneto (lunedì 4 marzo) e alla Sala San Marco di Trivignano (5 marzo).
L’auditorium dell’M9 ospiterà inoltre Ezio e Anna Lazzarini e la loro originale interpretazione de Le sacre du printemps di Igor Stravinskij, che prevede durante l’esecuzione al pianoforte a quattro mani, un’inedita regia che rivisita in chiave attuale le tematiche originali del capolavoro del 1913 (lunedì 4 marzo).
Full immersion nella realizzazione di una maschera veneziana presso il Laboratorio Ca’ Macana in Dorsoduro, dove si potrà conoscere la storia delle maschere a Venezia e del Carnevale, inframezzata da una breve dimostrazione pratica (dal 16 febbraio).
Do.Ve sta lavorando ad una festa diffusa nel quartiere, sviluppando un programma di eventi e spettacoli concentrati in Campo San Barnaba, Campiello degli Squelini e Campazzo San Sebastiano. L’idea è quella di riportare il Carnevale nelle strade, di ritrovare una dimensione cittadina di questa festa, di fornire momenti di aggregazione spontanea e positiva, di coinvolgere alla partecipazione i residenti ed i visitatori, per rivitalizzare parti di città dal grande potenziale (23 e 24 febbraio, 2 e 3 marzo).
Infine, Palazzo Contarini Polignac, in occasione del 400° anniversario dalla nascita di Barbara Strozzi, nota compositrice di Venezia del XVII secolo, ospiterà il concerto Canzoni d’amore (domenica 3 marzo).
Ma il Carnevale di Venezia 2019 non finisce nei progetti fin qui brevemente delineati, tutti costruiti ad hoc nel corso degli ultimi mesi, per il palinsesto del Carnevale ufficiale, con decine di eventi curiosi e innovativi, nell’ambito del programma Culturale.
Le grandi Istituzioni dello spettacolo veneziano infatti propongono le proprie importanti rassegne, tutte allineate al periodo della festa che è appena iniziata. Dai teatri Momo e Toniolo alla Biennale di Venezia, con la propria decima edizione del Carnevale dei ragazzi, dalla prestigiosa programmazione operistica della Fenice, che propone nel periodo Il re pastore e L’italiana in Algeri, al Teatro Goldoni che nel palinsesto carnevalesco si inserisce con la consueta ricca programmazione che include lo spettacolo comico Sento la terra girare di Teresa Mannino, l’evento speciale Le baruffe chiozzotte, la rassegna di burattini e cantastorie Passa al Goldoni, e il recital del Novy Balet di Mosca su L’usignolo e la rosa di Oscar Wilde e le note delle Quattro Stagioni di Vivaldi.
Al Caffè Florian, fino al 14 marzo, la mostra personale di Adrian Tuchel che include delle stupende visioni panoramiche di grandi dimensioni (sino a 2,50 metri) dei più caratteristici e iconici luoghi di Venezia. Le sue opere sono il risultato finale di un intreccio tra il talento artistico e lo studio architettonico, il tutto alimentato da una grande passione per i viaggi, che ha prodotto uno stile personalissimo con una ricerca meticolosa e continua verso un minimalismo grafico, pieno di trasparenza, in una luce di colori splendenti e vivaci.
Tra le iniziative culturali, Il volo del colombo immaginario, progetto di Roberto Zamberlan che rivaluta un elemento chiave della quotidianità cittadina: il colombo, animale del panorama veneziano spesso trascurato o bistrattato. Dodici riproduzioni del volatile, a misura naturale, elaborate da altrettanti artisti, saranno abbinate a ciascuna delle Marie del Carnevale. In questo modo, l’arte assumerà un ruolo propiziatorio simbolico di buon auspicio per il volo della futura vincitrice. Le 12 sagome dipinte sfileranno in piazza San Marco a fianco delle Marie il giorno 28 febbraio, giovedì grasso. Ogni artista lascerà in dono la propria opera alla “Associazione Venezia è … storia arte cultura” che provvederà ad organizzare un’asta di beneficenza per 11 opere. La dodicesima, quella cioè abbinata alla Maria vincitrice del Concorso, resterà in proprietà allo sponsor del progetto: il Ristorante al Colombo.
Tutti i dettagli, gli orari e i giorni delle repliche, i crediti artistici e le modalità di prenotazione e accesso agli spettacoli e ai concerti sono disponibili on line, nel nostro sito.
Stefano Karadjov, curatore del programma culturale del Carnevale di Venezia 2019
Fonte: Ufficio Stampa del Carnevale di Venezia