pianista sospeso

E’ partita sulle note magiche del pianista “fuoriposto” Paolo Zanarella e si è conclusa con l’assalto delle migliaia di turisti e veneziani ai 25mila “cicchetti” offerti dagli stand gastronomici allestiti dall’Aepe in Rio de Cannaregio la Festa Veneziana sull’Acqua che ha dato il via al Carnevale di Venezia 2015 “La festa più golosa del mondo”.

Il pianista padovano Zanarella si è appeso con il suo piano pianoforte ad una gru sospesa sull’acqua della Laguna all’altezza di Punta della Dogana ed ha salutato la partenza del corteo di barche delle remiere veneziane che ha sfilato lungo tutto il Canal Grande per poi tuffarsi in Rio de Cannaregio nel tanto atteso bagno di folla.

Da sempre appassionato di musica, Zanarella inizia a suonare all’età di nove anni il pianoforte approfondendo fin da subito lo studio degli schemi compositivi della musica melodica e della polifonia. Ha sempre dedicato particolare attenzione ai modelli musicali della classicità europea e alle loro dinamiche strutturali traendone ispirazione continua per le sue composizioni. I percorsi della vita lo portano tuttavia a rimanere autodidatta: non ha quindi conseguito alcun titolo accademico da conservatorio. Dal 2009 spinto forse più da un leggero spirito di provocazione che di innovazione, grazie ad un suo brevetto meccanico, Paolo Zanarella porta il pianoforte a mezza coda fuori dai contesti abituali di spettacolo: nasce cosi “Il pianista fuori posto”.

Alla Festa veneziana calorosa e come sempre partecipata l’accoglienza, in uno dei cuori pulsanti della Venezia popolare dove il corteo formato da oltre 100 imbarcazioni storiche della voga veneziana con a bordo 500 vogatori mascherati. Sfatato il maltempo e con le calosce colorate (i turisti) e rigorosamente in verde e nero (i veneziani) ancora ai piedi si è quindi consumato il momento più atteso della festa veneziana: l’assaggio dei cicchetti preparati dai locali dell’Aepe. Un momento che ha favorito la socializzazione sulle due rive del Rio di Cannaregio tra turisti e veneziani, con i “foresti” a chiedere agli stessi ristoratori veneziani i segreti dei piatti tipici offerti: dai bigoi in salsa, alla pasta e fagioli, passando per gli assaggi di pesce, il baccalà mantecato, le frittelle e i galani, il tutto innaffiato dal buon vino.

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