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Carnevale delle tradizioni 1

Prima Avellino con le sue maschere, poi l’arte popolare nella cultura tradizionale coreana per finire con i carnevali regionali. Piazza San Marco si prepara ad accogliere la lunga storia popolare delle maschere della tradizione. Per “Ad Oriente. Il mirabolante viaggio di Marco Polo”, lunedì 12 febbraio, dalle ore 11.00 in poi, nel cuore di Venezia sfileranno costumi e maschere tipiche, in un viaggio alla scoperta di usi e costumi diversi.

Si parte alle 11.00 con una delegazione di Avellino che porterà sul palco “La Canzone di Zeza ed il ballo della Quadriglia”. La Zeza rappresenta il matrimonio di Porzia, figlia di Pulcinella e di Zeza, con don Zenobio, giovane medico calabrese e pretendente della ragazza. Geloso della figlia, Pulcinella non vuole concederla al pretendente, mentre la mamma Zeza, donna smaliziata e ruffiana, ha già chiaro il progetto matrimoniale per sistemare la figlia e cerca di convincere il marito. Dopo uno scontro fisico tra il padre della ragazza e il pretendente, Pulcinella viene ferito da Don Zenobio, ma viene soccorso e guarito dallo stesso dietro la promessa di concedergli la figlia, permettendo alla coppia di celebrare il matrimonio. Matrimonio che si conclude con il ballo di un’esplosiva e coreografica quadriglia ballata dai diversi personaggi.

Alle ore 12.00, in occasione del 140esimo anniversario dei rapporti diplomatici tra Italia e Corea, torna Talchum, l’arte popolare nella cultura tradizionale coreana – inserita nell’elenco dei Patrimoni Culturali Immateriali dell’Umanità Unesco nel 2022 – che combina danza, musica e teatro, eseguita da personaggi che indossano maschere in legno o in cartapesta come allegoria dei conflitti sociali. I personaggi animati del Talchum si infilano in situazioni imbarazzanti, divertenti, a volte perfino scabrose al termine delle quali comunque emergono sempre i valori di “riconciliazione” e di “pace”.

Dalle 16.00 in poi, si esibiranno sul palco otto regioni italiane, dal Piemonte alla Sicilia, dal Veneto alla Sardegna, passando per Marche, Basilicata, Puglia e Calabria, in un viaggio da nord a sud alla scoperta dei “Carnevali della tradizione”, individuati dall’Unione Nazionale Pro Loco d’Italia.
Dodici i gruppi selezionati, con oltre duecento figuranti, legati dal comune denominatore di esibizioni che si tramandano da generazioni o emanano un legame storico con l’identità del territorio, giungeranno lunedì 12 febbraio da diverse regioni d’Italia ampliando l’offerta del Carnevale di Venezia. Un evento che coniuga la magia del momento più spensierato dell’anno con il patrimonio culturale immateriale delle manifestazioni antiche, ancestrali, che rimandano ai miti e alla tradizione.

Dalla Puglia, arriveranno le maschere tipiche “Domino” e l’ “Omene Curte”, simboli del Carnevale Sammichelino di Bari: il primo una maschera elegante e misteriosa che ha ispirato opere liriche, comiche e drammatiche, il secondo una maschera creata dalla povera gente che, non potendo spendere soldi nel fare abiti adatti allo scopo, la creò con gli abiti di campagna di uso giornaliero nelle famiglie. La regione Basilicata porta la sua storia con il Carnevale Teanese, con la rappresentazione in chiave onirica della vita del paese e dei suoi abitanti: tra i personaggi, il pezzente, il portafortuna, e l’Urs. Dalla Calabria arriverà, invece, la maschera più rappresentativa della commedia dell’arte della regione, il Giangurgolo, con il suo naso enorme e la spada lungo il fianco, vestito a righe gialle e rosse che, oltre a riprodurre i colori del Regno di Aragona, rappresentano Catanzaro.

Con la sfilata dei Moccoli, delle vere e proprie opere d’arte prodotte con canne ancora verdi e decorate con carta velina, si farà riconoscere il Carnevale Castignanese delle Marche, mentre la Sardegna parteciperà con i tipici Mamuthones e Issohadores, entrambi provenienti da Mamoiada. In rappresentanza del Veneto sfileranno in Piazza San Marco le maschere lignee legate alla tradizione dolomitica e alle leggende del territorio bellunese, insieme al Carnevale di Malo e il suo Ciaci, un clown che per un mese veste i panni del sindaco del paese, e alla coppia carnevalesca Conte Radex Von Kraut e Giuditta Dei Gnoc di Pastrengo. Con Cartoline di Sicilia, ossia un abito su cui vengono affisse le foto dei borghi più caratteristici del territorio, e Souvenir di Venezia, una maschera che strizza l’occhio alla città lagunare, si presenterà il paese di Misterbianco, in Sicilia. La regione Piemonte, invece, porterà sul palco di Piazza San Marco le maschere tipiche di Agnona, il Bataru e la Maribela, e di Borgosesia, il Peru Magunella e Gin Fiammàa.

L’Unione Nazionale Pro Loco d’Italia (Unpli) con 6300 associazioni Pro Loco iscritte costituisce l’unico punto di riferimento a livello nazionale di queste associazioni (la prima è nata nel 1881) che vantano un totale di circa 600mila volontari. Grazie all’accredito UNESCO come consulente del Comitato intergovernativo previsto per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale e alla proficua e costante azione avviata su più ambiti, dai progetti alle iniziative editoriali, l’Unpli ha consolidato il suo ruolo di salvaguardia e tutela del patrimonio culturale, diventando riferimento istituzionale. In tutto il mondo sono 217 le organizzazioni accreditate.

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