fbpx
orologio_astronomico_sanmarco

Passeggiando per piazza San Marco, ti sarai sicuramente accorto della magnifica torre con l’orologio astronomico. Non tutti però si soffermano ad osservare le diverse parti di questa architettura: oggi, abbiamo pensato di raccontarti qualcosa in più sulla costruzione della torre e sulla simbologia legata ai diversi quadranti. Curioso di saperne di più?  Ecco cosa abbiamo trovato!

L’avviamento dei lavori 

Tutto inizia nel 1496. Ad essere scelto per la progettazione e la costruzione dell’orologio è Giovanni Paolo Ranieri, orologiaio proveniente da Reggio Emilia. Dopo pochi anni dall’inizio del progetto, Ranieri muore e l’incarico passa al figlio, Carlo, che termina l’orologio nel 1498 e autorizza l’inaugurazione il 1° febbraio 1499.

 

Il quadrante Sud (lato piazza)

Il quadrante principale, realizzato in smalto blu e oro, ha un diametro di ben 4,5 metri ed è composto da tre parti concentriche. La parte esterna, realizzata in marmo, mostra le cifre in numero romano, da I a XXIIII, ed è fissa. All’interno di questo cerchio si muove un secondo disco sul quale sono applicati i segni dello zodiaco con le loro costellazioni, dodici in tutto, i nomi dei mesi e i numeri dei giorni.  Su un anello più sottile è fissata la lancetta delle ore, a forma di sole, con tanto di raggiera e con una lunga coda. Un disco più interno, invece, rappresenta la Terra e, all’interno di essa, la luna. La stessa luna ruota anche su sé stessa, rappresentando così le diverse fasi lunari.

 

 

Ma è sempre stato così?

Questo primo quadrante non è sempre stato uguale. Al tempo della costruzione della torre, infatti, la luna e i cinque pianeti  (rappresentati da piccoli globi dorati in movimento) ruotavano attorno all’emisfero terrestre, secondo i calcoli di Tolomeo. Mercurio si spostava in 88 giorni, Venere in 224, Marte in 686, Saturno in 3 anni e Giove addirittura in 12 anni.

Nel tentativo di semplificare una struttura tanto complessa, si è deciso di modificare il centro del quadrante. I cerchi mobili, realizzati in legno rivestito di lamierino di rame smaltato in azzurro, si muovono a velocità differente, in modo che i simboli del sole e della luna entrino ed escano dai settori delle costellazioni rappresentate nello zodiaco.

La nicchia con la Vergine

Sopra al quadrante puoi ammirare la nicchia occupata da una statua della Vergine che tiene sulle ginocchia il Bambino Gesù. Ai lati della statua sono collocate due porte: da una di queste escono i Re Magi che sfilano davanti alla Madonna per poi rientrare nella seconda porta. Le porte, a loro volta, hanno due pannelli: uno indica le ore (con numeri romani) e l’altro i minuti (con numeri arabi) che aumentano di cinque in cinque.

Una curiosità: i numeri sono scritti su grandi ruote a forma di tamburo, dotate di un meccanismo ideato e realizzato nel 1858 da Luigi de Lucia, professore di meccanica.

Il vero simbolo della città

Non può mancare, nella parte più alta della torre, il leone alato. Simbolo di San Marco e fortemente desiderato dai veneziani, il leone in marmo simboleggia potenza, pace e sapienza. A dare ulteriore nobiltà al simbolo marciano è lo sfondo, realizzato in mosaico e raffigurante un cielo azzurro punteggiato di stelle dorate.

I due Mori

Sulla terrazza della torre puoi notare una campana di 1, 52 metri di diametro. Sopra questa, due statue maschili in bronzo chiamate “i Mori” che rappresentano un uomo anziano con la barba lunga e un ragazzo. La scelta dei due personaggi non è casuale: l’anziano, infatti, batte le ore due minuti prima dell’ora esatta, simboleggiando così il tempo trascorso, mentre il giovane suona l’ora due minuti dopo, rappresentando i giorni che verranno.

Inciso sulla campana c’è lo stemma del doge Agostino Barbarigo e, nel bordo inferiore, la dicitura “OPVS SIMEONVS FECIT. I.H.S. MCCCCXVII ADI. PRIMO DECEMBRIO (Simeone ha fatto questa opera. I.H.S.” (Simeone ha fatto questa opera. I.H.S. il primo dicembre dell’anno di grazia 1417).

Il quadrante nord (lato Mercerie)

Anche la facciata posteriore della torre è degna di nota. Qui, infatti, puoi osservare un secondo quadrante dal diametro di 4, 4 m che originariamente era decorato con due serie di dodici cifre romane ma che oggi mostra una sola sequenza di ventiquattro numeri.

Al centro del quadrante puoi ammirare un disco solare che descrive il moto di rivoluzione in 24 ore. Il disco, azionato dallo stesso meccanismo che muove il quadrante della facciata principale, è fissato sulla punta di uno dei dodici raggi di una stella. In un piccolo disco fisso, invece, è riportato il leone marciano.

 

Avevi mai osservato attentamente questi dettagli? Siamo sicuri che, da adesso in poi, ti divertirai anche tu ad individuare i singoli elementi della torre!

Condividi

Facebook Twitter LinkedIn Email