Sono due prigionieri, tra le migliaia che la Repubblica di Genova ha catturato. Sono nella stessa cella, angusta di Palazzo San Giorgio a Genova. Uno dei due, Marco Polo, è veneziano, e ha compiuto un lunghissimo viaggio dall’altra parte del mondo, così straordinario che si fa fatica a credergli. L’altro, Rustichello, viene invece da Pisa, ha viaggiato anche lui, ma ben più vicino, ed è solo un poeta di poco successo. Eppure, non pensa che Marco sia un bugiardo, e si offre di fidarsi di lui, gli propone di scrivere i suoi ricordi. Da lì, nasce uno dei libri che più ha segnato la civiltà occidentale.

In occasione dei 700 anni dalla morte di Marco Polo, Giovanni Montanaro racconta “Il Milione“, e così la storia di Venezia, le rotte commerciali, i matrimoni mancati, la povertà e la ricchezza, e l’incontro con il Kublai Khan, con un altro mondo che, in fondo, forse altro non è che un incontro con la fantasia, e, insieme, con il desiderio più umano di essere liberi.

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