Giacomo. Una storia d'amore

Arsenale Water Show

Uno spettacolo sull’acqua che diventa per una notte un percorso emozionale attraverso la vita di Giacomo Casanova, odiato e amato cittadino della Serenissima Repubblica nato 300 anni or sono.
Lo spettacolo celebra la vita di questo eclettico, stravagante e trasgressivo personaggio, raccontandola attraverso i ricordi di Henriette, l’unica donna che Casanova abbia mai veramente amato.
Un susseguirsi di quadri ed immagini evocative che racchiudono l’essenza di Giacomo Casanova in sette capitoli tra realtà e fantasia, fatti accaduti e sogni, per narrare una personalità che della sua vita ha fatto un Carnevale stravolgendo le regole sociali.


 

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Capitolo Uno
COMETE

Comete, creature eccezionali portatrici di luci ed ombre
individui strani e diversi.
Osannati magari, ma a lungo incompresi.

Mai indifferenti.
Quale siete voi, Giacomo Casanova
cittadino della Serenissima Repubblica.
Amato o odiato, assolto o condannato.

Nato in Venezia trecento anni fa in Calle già della Commedia
incarnato nel grembo irrequieto di Zanetta, attrice di fama.
La luminosa dea del bimbo che eravate.

Lasciatevi ora raggiungere da me, anima mia.
Da me, Henriette, l’amante che per tutta la vita avete continuato a desiderare.

Anch’io vi amavo, ne avete dubitato?

Ci incontrammo a metà Settecento al Carnevale di Venezia,
anima mia, mio animo.
Venezia che è sogno, sorpresa, stupore.

Un Carnevale, il principio della storia.


Capitolo Due
LA VOSTRA VITA

Ora io vedo la vostra vita, Giacomo.
Una lanterna magica che proietta luce
sullo sfondo dove sorge babelica
la città sull’acqua di cui tutto il mondo parla.

Venezia Serenissima, terra di amori e inganni
di battaglie epiche e clamorose sconfitte
di fastosissime feste e grandiosi funerali
predatrice e scudo del Mare Nostro Mediterraneo.

Ora io vorrei andare più a fondo in quel che in vero foste,
trasgressiva enciclopedica creatura di quel Settecento
che in passo di danza travolse la storia.

Foste drammaturgo e scrittore.
Poeta, filosofo, letterato. Scienziato!
Giacomo l’avventuriero, il massone, il diplomatico,
l’agente segreto baro e spia.

Casanova il letterato fecondo, l’alchimista, l’esoterico
il matematico che trasforma.

Per tutti, inesorabilmente, l’instancabile seduttore.


Capitolo Tre
L’AVVENTURA

Incarcerato per il reato di negromanzia
voi, Giacomo, contestaste invano l’ingiusto castigo.
Con il desiderio di libertà e la nostalgia d’amore,
solo voi fuggiste da dove nessuno può scappare.

L’avventura di voi più nota,
la fuga dalle prigioni dei Piombi.

Menando per il naso i carcerieri,
affilaste un ferro
per scavare il duro marmo del soffitto della cella.

Quindi dal tetto della dimora dogale
entraste nel labirinto notturno del palazzo dalle mille stanze.

Imprudente. Audace. Presuntuoso.
Tremante, disperato e stanco. Ma irriducibile.
Ribelle. Testardo. Sfrontato.

Spavaldo imboccaste l’uscita per raggiungere il molo
dove una gondola vi attendeva per condurvi verso la Terraferma.

Ah, libertà che senza amore nulla può
Amore che senza libertà non vola.

Dopo l’oscura galera, libertà infine, libertà!


Capitolo Quattro
IL VIAGGIATORE

L’Italia in lungo e in largo,
e di Europa tutta giraste più di cento città tra corti e palazzi.
Parigi, Vienna, Varsavia, Ginevra, Amsterdam
Londra fino a Pietroburgo e in Lettonia e Lituania e giù attraverso i Pirenei
Marsiglia, Madrid, Pamplona, Barcellona, Corfù e Costantinopoli.

Ma truffaldino frequentaste anche bettole e casini
in buona compagnia, privilegiando putte e dame d’ogni rango.

Foste proprio voi, tra Dresdra e Praga, ad aiutare Mozart
a completare quel Dongiovanni con cui vi si confonde!

Oh ma voi amavate!
Dongiovanni invece amava collezionare…

Giovane, suonavate il violino nel teatro diretto da Goldoni
imparando a trattare con servitù e patrizi, senatori e ambasciatori.

Avete duellato a parole con Voltaire e Rousseau,
incontrato conti, marchesi e imperatori,
avventurieri, gentiluomini e gentildonne.

Caterina di Russia, Crébillon, d’Alembert,
l’abate Voisenon, il Conte di Cagliostro…

Perfino di un Papa foste amico.
Pochi lo sanno, un tempo eravate abate!
Quel Benedetto XIV che vi concesse di leggere i libri proibiti:
Copernico, Cartesio, Giordano Bruno.

Fece quel Papa grande opera di carità giacché a dir messa, spezzar ostie e predicare non eravate certo portato!


Capitolo Cinque
LIBERO SPIRITO

Libero spirito” vi definiste,
eppur fedele ad una ignota Dea.
Non temevate di contraddirvi pur di sperimentare il nuovo
sapendo che forse tutto è sogno
e che la trasgressione è il salto in alto dell’intelligenza.

Delle scienze arcane non foste mago
ma le studiaste a fondo per accertare il confine che ci separa dall’Altrove
e fino a che punto possiamo osar andare.

Giacomo, voi foste il giullare del Libro d’Oro
di quella nobiltà che a Venezia vi accolse
e infine vi respinse.

Incarnavate l’eccezione.
Amavate lo scandalo.
Del godimento faceste religione
con tutto ciò che nel letto si può ardire.

Giudice del vostro stesso arbitrio
col gusto sottile di mostrare ai pavidi
che tanto poi la vita è breve.

Voi, figlio di un’attrice,
per primo tramandaste in letteratura il sapere dei popoli antichi
su Terre Cave dove il tempo si ferma.

Cavalcaste la fantasia insieme alla fisica più pura,
scrivendo di Mondi Perduti del sottoterra
dove in altre forme e con animali incredibili si sbizzarrisce la Natura.


Capitolo Sei
EROS

Di ogni donna indovinavate il gusto.
Non galanterie da cicisbeo,
né languido sguardo o sguainar di spade.
Il sotto come sopra.
Indovinar la voglia.

Conquiste azzannate dove la pelle è più sottile,
saltando da un letto all’altro
tuffandovi nella carne per Alchimia di corpo e spirito.

Ma la vostra vera seduzione fu l’ascolto,
mio socratico amante.
E la voglia d’amare.

Una sola debolezza: le donne in abito maschile.
Come non avete mai dimenticato,
a quel Carnevale indossavo una divisa da ufficiale.

Ho il sospetto che applicaste la vostra scienza alla materia erotica,
come capitoli di quel trattato che intitolaste:
Grandezza, Meccanica, Forma, Equilibrio, Aumento, Velocità, Natura, Musa, Razionemeni, Illusioni, Evidenze, Esperienze.
Verità!

Dopo aver tutto sperimentato,
decade anche chi tutto ha gustato.

Vi siete calmato? Siete soddisfatto?
O vorreste ricominciar daccapo?

Oppure oggi torneresti a me, Giacomo?


Capitolo Sette
UNA STORIA D’AMORE

L’Infinito finito è il nostro ultimo capitolo.
Ne uomo ne donna: entrambi.

Ci siamo sedotti nei tanti nomi del fantasticare.

Un tempo per noi, tra noi
furono tre mesi di amore reale.

Mi illusi che tu non fossi così importante.

Tu, bibliotecario di sogni,
mia segreta avventura,
nozze incompiute,
mio amante perfetto senza corpo.

Mio fiore senza farfalla, su di te mi poso.
Stenditi ora e con me riposa, Giacomo Casanova.
Sono tornata.

Extinctus amabitur idem.
“Mi ameranno da morto” tu dicesti.

E io Ti Amo ora, vivo, nel presente.

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